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Alieno

 

Sono stata rapita da un alieno.

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La sua navicella era piccola e accogliente.

Le sue dita lunghe e sottili

mi facevano danzare elegantemente nell'assenza di gravità.

Ho vissuto nello spazio e

ho visto stelle che per altri sono già morte. 

 

Non ho preso la codina.

La giostra si è fermata.

 

Mi ha fatto scendere e

la biglietteria era ormai chiusa.

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Teatro


La mia pelle lunga e avvolgente

è diventata tappeto per le tue ruote. 

Sfreccia,

sfreccia veloce lontano dalla mia mente. 

Tu che con il tuo ago spillone hai trapassato il mio torace. 

 

Si chiude il sipario, luci a scomparsa.


Non hai mai pensato che il silenzio della corteccia

nascondeva il battito fragile di una foglia?

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Abrasioni interne


Hai tagliato la mia cornea e

sanguino lacrime da questo globo arido.

Mi hanno protetto con una lente 

che mi permette di vedere ancora il mondo. 
 

Per ora chiudo gli occhi e sogno.

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Ancora rattoppi?

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Sono sostenuta da impalcature di legno.

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Tarli ,

tarli maledetti,

continuano a fare il loro lavoro,

sempre più forti e affamati. 


E si rattoppa, si cuce, diventando mostri, scomposti , storti, brutti
proteggendo quel pomodoro di cuore. 
 

Errori. 
 

Ora basta, quel che è rimasto l’ho donato. 

Lo ricostruirò con fili di lana

solo per creare un labirinto nella mia scatola,

per non uscirne mai più.

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Confezioni da aprire

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Ho distrutto preservativi

facendoti credere che fosse un gioco,

in realtà volevo solo proteggermi da quella gelosia

che m'infetta il sangue.

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La crema

è servita a scaricare la mia rabbia

nella tua fessura

che tanto mi ha accettato e amato.

 

Sono solo l'involucro che vedo lì,

a lato del letto.

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Errori d’irruenza

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Mi dispiace tesoro,

sono stata irruente ,

come la bambina che abbracciandoti troppo forte

ti ha fatto svenire.

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Non mi ero accorta che

tra le tue preposizioni e impostazioni

nascondevi una fragilità

di vetro smeraldo.

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Ora lo vedo,

quanto catrame tra le crepe.

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Costruirò un pennello

di piume dorate,

bianche,

con manico lungo,

per spazzare via la pesantezza.

​

Tu non aggrapparti ,

devi solo scartare lo specchio

quando il filo sarà tagliato .

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Taglia unica

​

Sono innamorata dell’amore.

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L’ho decorato per così tanto tempo

che si è trasformato in un abito di velluto

denso di lustrini.

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Si adatta ad ogni taglia,

più o meno.

Lo faccio indossare a qualsiasi uomo

e

non strappo mai l’etichetta.

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I.

 

Non nominerò il tuo nome,

proteggerò ogni tuo segreto.

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Hai deciso di rimettere la corazza che protegge e confonde,

perché certe scatole preferiscono rimanere chiuse.

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Sarà necessario trovare la combinazione magica,

ma qui non verrà scritta.   

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A.

 

La cucitura è importante per il suo tempo.

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Le parole vanno a ricucire il cuore e

rimangono segni morbidi e sensibili

di una memoria spillata.

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Come nuovi aghi ricamiamo sorrisi,

togliendo le maschere

sullo sgabello della vita.

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Romanzi rattoppati

 

Come sono superficiali le tue parole amore,

costruisci romanzi

così fragili

a cui ti aggrappi

nella speranza che quelle donne

siano riempite da te.

Vuoti su vuoti.

Dipendenza.

Discuti di inutilità

rendendola essenziale

e non ti accorgi

della pelliccia di pelle,

a strati rattoppata,

che ti riveste.

La confondi con un bel cappotto

da signore

nel giorno della domenica.

Copri tutti i buchi!

Da una fessura

ho potuto vedere la tua città distrutta.

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Cacciatori di cuori alati 

 

Gli uccellini se ne sono andati nel tuo stomaco,

il solito ingordo. 

 

Rimangono le tue gabbie toraciche vuote

come le prigioni costruite da mio nonno

e abbandonate in una fredda cantina

umida di quella pioggia che cade

sulle pozzanghere dei tuoi specchi.

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